IL BALLO:
ANTIDOTO CONTRO IL BULLISMO
Il bullismo, un problema diffusissimo. La danza può aiutare i nostri figli a sviluppare quell’equilibrio psicofisico che permetterà loro di avere un rapporto equilibrato con sè stessi e con gli altri.
Sono rimasta profondamente turbata dal video condiviso dalla mamma del piccolo Quaden Bayles, un bambino aborigeno australiano di nove anni affetto da acondroplasia, una delle più comuni forme di nanismo. Penso che molti di voi l’abbiano visto. Nel video il piccolo Quaden, in lacrime, disperato dopo l’ennesimo episodio di bullismo, chiedeva addirittura un coltello per togliersi la vita…
Il bullismo è un problema vero, anche qui in Italia. Anzi, negli ultimi anni è addirittura dilagato, basta guardare le statistiche: più della metà dei ragazzi ha subito atti di bullismo o cyberbullismo (cioè il bullismo via internet e social network, non meno pericoloso o dannoso) e più del 20 per cento dei giovani dichiara di subire violenze.
Ma cos’è il bullismo? Nel suo “Dossier bullismo”, il Telefono Azzurro lo definisce “un’oppressione, fisica e/o psicologica (vittimizzazione), ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona (bullo) o da un gruppo di persone più potenti e/o popolari nei confronti di un’altra persona percepita come più debole (vittima).”
Negli atti di bullismo non si tratta quindi di semplici litigi, ma di atti di prevaricazione che durano nel tempo, e in cui si tendono a fissare dei ruoli rigidi, cristallizzati: il bullo e la vittima, il forte e il debole. E sono atti volontari: il bullo agisce per dominare la sua vittima, e per danneggiarla.
Si potrebbe pensare che il bullo sia un ragazzo che ha alle spalle una situazione problematica, una famiglia con problemi economici e sociali, ma non è sempre così. Anzi, spesso in Italia il bullismo è connesso al benessere economico, al consumismo, magari a un certo permissivismo o autoritarismo educativo. Tutti possono essere vittime, maschi e femmine, italiani e stranieri di tutte le nazionalità: bambini, bambine, adolescenti che vengono umiliati, insultati e derisi anche solo per un difetto fisico, o per il loro modo di parlare.
Ma come combattere il bullismo? Il punto è anzitutto questo: dobbiamo aiutare i nostri bambini e ragazzi ad avere un rapporto consapevole con sé stessi e con gli altri. Dobbiamo insegnare loro ad avere con i loro coetanei delle relazioni ricche ed emotivamente profonde: quando scopriranno questo, non avranno più bisogno di rapportarsi agli altri attraverso la violenza e la prevaricazione.
Tutto questo ha molto a che fare con la danza e il ballo. Come insegnante, lavoro spesso con bambini e adolescenti per introdurli al mondo del ballo, e ho visto quanto il ballo sia uno strumento potente per intervenire sulla loro maturazione, aiutandoli a sviluppare quelle competenze emotive e cognitive necessarie a sradicare il rischio del bullismo.
Lo scopo è stimolare l’empatia, la capacità dei ragazzi di provare emozioni. Se un ragazzo conosce le proprie emozioni e non le teme, sarà anche capace di “mettersi in sintonia” con i suoi coetanei. Per questo servono attività che accrescano le loro abilità emotive e sociali. La danza fa proprio questo: coinvolge tutta la persona stimolando l’espressione personale e l’armonia tra corpo, mente ed emozioni.
Il ballo poi favorisce l’autostima, porta i ragazzi a costruirsi una sicurezza che li rende più forti davanti alle loro stesse emozioni, alle loro paure.
Inoltre, è un’attività sociale, di gruppo, basata sul rispetto: la pratica del ballo di coppia ci obbliga a praticare l’ascolto e la cura dell’altro, ci insegna quanto sia importante prestare attenzione alle esigenze altrui.
Questo è particolarmente vero nei rapporti con l’altro sesso. Le ragazze in particolare imparano a sentirsi più forti, più sicure di sé, e capiscono l’importanza di pretendere il rispetto da parte del partner. I ragazzi, d’altra parte, imparano a interagire con l’altro sesso su una base di consenso, attenzione e ascolto.
In molti casi, il ballo di coppia è per i ragazzi un’esperienza formativa fondamentale: un modo per apprendere, in forme molto dirette e pratiche, il senso della dignità, il fatto che siamo tutti diversi ma tutti mutuamente dipendenti. Per ballare in coppia, anche solo per portare i passi più semplici, è anzitutto necessario che i partner entrino in sintonia, che stabiliscano un’intesa armoniosa pur rimanendo ciascuno nel proprio ruolo: un’esperienza molto più gratificante di quel brutale “gusto del dominio” che può affascinare alcuni ragazzi, spingendoli ad atti di bullismo.
Nicoletta Zabeo
(Fondatrice e direttrice della Scuola di Ballo Step By Step)